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Enoteca Regionale di Mango, tutti i profumi del Moscato

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Partita con una ventina di soci, l’Enoteca ‘Colline del Moscato’ oggi raccoglie la produzione di quasi cento produttori della zona, provenienti da tre province – Cuneo, Asti e Alessandria – per un totale di 52 Comuni

«L’Enoteca del castello è un grande scrigno che racchiude in sé tutte le bellezze e le peculiarità della Langa del moscato, è una vetrina prestigiosa per i produttori dei cinquantadue comuni, molti dei quali piccolissimi, che producono il re de vini dolci, ma è soprattutto un luogo di umanità e di cultura unico nel suo genere. Frequentando Mango e la sua Enoteca, abbiamo capito cosa vuol dire amare la propria terra e valorizzarne i prodotti».

Così lo scrittore e giornalista Ginetto Pellerino scrive di Mango e dell’Enoteca Regionale “Colline del Moscato”, un luogo che dalla sua fondazione ad oggi non ha mai smesso di essere il punto di riferimento di un territorio, quello del moscato, che ha scritto la storia del vino. Prima regalando i natali e contribuendo al successo dello spumante italiano più celebre nel mondo, l’Asti Docg, e oggi operando una continua e appassionata valorizzazione del Moscato d’Asti Docg, sempre più apprezzato in Italia come all’estero.

«Frequentando Mango e la sua Enoteca, abbiamo capito cosa vuol dire amare la propria terra e valorizzarne i prodotti».

Una lunga fedeltà

La storia dell’Enoteca Regionale “Colline del Moscato” è quella di una lunga fedeltà al proprio territorio. Nata nei primi anni ‘80 dall’infaticabile energia e creatività di Raoul Molinari, istrionico comunicatore che per primo intuì le potenzialità del turismo di queste zone, l’Enoteca era la settima del Piemonte dopo quelle di Grinzane, Barolo, Vignale, Acqui Terme, Canale e Barbaresco. Costruita nello splendido castello secentesco dei Marchesi Busca sulla cima di uno dei colli più suggestivi di tutta la Langa, l’Enoteca di Mango fu immediatamente il principale punto di selezione delle eccellenze vitivinicole e gastronomiche del territorio, divenendo in breve tempo un luogo imprescindibile per tutti quelli che vogliono assaggiare e conoscere le colline del Moscato, senza rinunciare a capirne la cultura millenaria.

«L’intuizione di Raoul Molinari e di chi con lui fondò l’Enoteca fu quella di creare un centro polivalente in un luogo che fino ad allora, pur avendo moltissime cose da dire, aveva poche occasioni di comunicarle», spiega Valter Bera, produttore vinicolo e attuale presidente dell’Enoteca Regionale “Colline del Moscato”. Fu così che, accanto alla vendita e alla degustazione del Moscato d’Asti e dell’Asti, i locali del Castello cominciarono a raccogliere il meglio della cultura locale, ad organizzare fiere ed eventi, mostre d’arte e prodotti della terra, dibattiti e kermesse in cui, a partire dal vino, la parola sgorgasse direttamente dall’incredibile ricchezza del territorio.

Una ricchezza umana, prima di tutto, che con fatica e dedizione ha trasformato luoghi un tempo isolati in zone riconosciute come le più belle ed ospitali delle Langhe, in grado di esprimere una qualità vitivinicola unica al mondo. «Per molto tempo l’Asti è stato considerato un vino “speciale” – continua Valter Bera – o, peggio, industriale. Oggi invece, dopo anni di attenta e costante comunicazione e valorizzazione, possiamo finalmente accorgerci che possiede infiniti cru e sfumature degni dei più grandi rossi del Piemonte».

Tutti i numeri del Moscato

Un riconoscimento e un successo, quelli del Moscato, che sono visibili anche dai numeri. Partita con una ventina di soci, l’Enoteca “Colline del Moscato” oggi raccoglie la produzione di 80 produttori della zona e 20 produttori di specialtià enogastronomiche, provenienti da tre province – Cuneo, Asti e Alessandria – per un totale di 52 Comuni. «L’intenzione dell’Enoteca è quella di porsi come punto di incontro e propulsione di una zona strategica per l’economia del Piemonte e dell’Italia – confessa Bera –. Basti pensare che con le uve di Moscato si producono oltre cento milioni di bottiglie in un territorio di oltre diecimila ettari, dove il vigneto è diventato la più importante fonte di sostentamento per quasi 5 mila famiglie. Un’importanza commerciale che si ripercuote sull’economia nazionale, visto che l’80% delle bottiglie prodotte viene acquistato all’estero e che nella zona di Canelli, proprio grazie al moscato, è sorto uno dei principali poli industriali di macchine per il vino e lo spumante».

Una sfida per il futuro

Il territorio, l’economia, la passione per il vino, la bellezza struggente delle vigne che osservate dall’alto dell’Enoteca di Mango, danno l’impressione di stendersi come un mare di filari punteggiato da casolari a guisa di piccole imbarcazioni. Se aggiungiamo che Mango e le sue colline si incisero nelle pagine di Cesare Pavese e di Beppe Fenoglio (che amò Mango in modo particolare), possiamo capire ancor meglio la ricchezza di questi luoghi. «Mango e la sua Enoteca possiedono un “paesaggio culturale” fantastico – ammette Valter Bera –. La sfida che ci attende è quella di riuscire a comunicare in maniera sempre nuova questa fantastica eredità, con un piano di rilancio che sappia proiettare il nostro territorio nel nuovo millennio».

L’intuizione di Raoul Molinari e di chi con lui fondò l’Enoteca fu quella di creare un centro polivalente in un luogo che fino ad allora, pur avendo moltissime cose da dire, aveva poche occasioni di comunicarle.

È da questa consapevolezza che il 2013 si annuncia come un anno di importanti cambiamenti per l’Enoteca Regionale di Mango: «Intanto ci sarà un nuovo direttivo. Poi vogliamo parlare a tutti e per farlo abbiamo deciso di utilizzare le tecnologie disponibili – continua Bera –. Oggi è importante che le nostre zone sappiano affascinare gli enoappassionati, ampliando l’offerta delle Langhe. E l’Enoteca deve comunicare tutto questo senza mettersi in competizione con le zone del Barolo o del Barbaresco. Al contrario, il nostro obiettivo è quello della complementarietà. L’enoturista deve esclamare: “Non posso dire di conoscere le Langhe se non sono passato dalle colline del moscato”».

Per restare al passo con i tempi l’Enoteca si doterà di un nuovo portale web, moderno e dinamico, che non solo presenti le iniziative e le etichette dei tanti produttori, ma, nello spirito della fondazione originale, diventi il punto di incontro per le notizie e la comunicazione degli eventi di tutto il territorio. E il sito sarà il primo passo verso un utilizzo sempre maggiore dei social network, come piazza virtuale per diffondere la cultura del moscato. Cultura che non ha paura di confrontarsi con il mondo virtuale «perché è un’eccellenza più che reale», sottolinea ancora il presidente dell’Enoteca di Mango.

Twitter e Facebook, ad esempio, grazie ai food blogger invitati per l’occasione, sono stati i protagonisti dell’evento “Dolce, di natura”, svoltosi all’Enoteca di Mango a marzo. Il Moscato Docg e l’Asti Docg hanno incontrato i più esperti lievististi italiani – Pasticceria Terreno, Mondovì (CN), Pasticceria Bisco, Costigliole d’Asti (AT), Pasticceria Chieli, Sansepolcro (AR), Pasticceria Fili, Borghetto Santo Spirito (SV), Pasticceria Brena, Ponte San Pietro (BG) – che per l’occorrenza hanno svelato i segreti della lievitazione naturale. Anche YouTube sarà sfruttato. In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Beppe Fenoglio, l’Enoteca di Mango realizzerà alcuni video digitali alla riscoperta dei luoghi fenogliani, rendendo accessibili con un click le meraviglie che si fissarono sulle pagine di uno dei più importanti scrittori del Novecento.

Proprio il rapporto tra l’Enoteca e Fenoglio sarà protagonista delle iniziative del 2013. Nei locali del Castello, per tutta la primavera, verrà allestita la mostra del pittore Sandro Chia ispirata al romanzo La Malora, epopea della Langa povera e coriacea, che non vuole arrendersi. Tra le 20 opere del maestro della transavanguardia, ci sarà anche un ritratto di Beppe Fenoglio eseguito da Massimo Berruti, eroe della pallapugno, oggi pittore di fama internazionale: «Ho dipinto il viso di un uomo delle Langhe», dice Berruti. Che conclude, cogliendo in un tratto lo spirito che ha sempre animato il territorio dell’Enoteca: «Un uomo di quelle Langhe fatte di gente tosta e silenziosa, chiusa a riccio, ma quasi sempre ricca di umanità».

ENOTECA REGIONALE COLLINE DEL MOSCATO
P.ZZA XX SETTEMBRE, 19 - 12056 - MANGO (CN)
TEL. 0141 89291 - FAX: 0141 839914
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www.enotecamoscato.com

Ultima modifica: Mercoledì, 10 Luglio 2013 10:03
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