Ogni castello, in Piemonte, ha il suo fantasma
- Scritto da Diana Zahuranec
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Una pallida faccia appare da una finestra sbrecciata. Passi s'odono sulle scale di una vecchia, desolata, torre. Grida riecheggiano dove un tempo si tenne una festa dall'esito raccapricciante. Ogni castello che si rispetti, in Piemonte, ha una sua leggenda macabra che corre di bocca in bocca e, ancora oggi, nei giorni più bui e tetri dell'anno, torna a brillare nella sua luce sinistra.
Halloween non è certamente la più popolare delle feste in Piemonte. Se accanto ai vini e i tartufi però, cercate un brivido, sappiate che la maggior parte dei castelli sabaudi può vantare una storia di fantasmi o il racconto di eventi soprannaturali.
In perfetto stile Wine Pass, abbiamo mappato alcuni di questi luoghi che si trovano sulle colline del vino o nelle immediate vicinanze. Perché i vostri brindisi, nel giorno dei morti, si ammantino di quella giusta dose di mistero che rende tutto più stimolante.
P.S. Se la lettura di questo pezzo sarà in grado di scuotervi, non dimenticate di accompagnarla alla nostra ricetta del vin brulè, rilassa i nervi e scalda i più bui anfratti della mente…
Barolo – Castello di Barolo
Photo from Antonio Tombolini, mod. CC. License
Nel XVIII secolo, l'eccentrico Conte di Druent fece maritare sua figlia Elena al rampollo del signore di Barolo, certo Girolamo. Dopo cinque anni di felice matrimonio, il Conte decise che le nozze erano state felici abbastanza. Separò Elena dal marito e dai figli, gettando la donna in uno stato di disperazione totale. Il 23 febbraio del 1700, a mezzanotte, Elena si gettò da una delle finestre del castello di Barolo. Ancora oggi, quando suona la mezzanotte, alcuni paesani giurano di sentire i suoi passi affrettati per le scale, pronti a compiere l'ultimo balzo verso il vuoto.
Piazza Falletti, 12060 Barolo (CN) | www.barolodibarolo.com
Barolo – Castello della Volta
Photo from Andrea Mucelli, mod. CC. License
Sulla strada che collega Barolo a La Morra sorgeil castello della Volta, un maniero spettacolare e sinistro, abbandonato da lungo tempo. Durante il Medioevo, i suoi inquilini erano celebri per lo stile di vita eccessivo, smodato e poso timoroso di Dio. Una notte, durante un baccanale finito in una sorta di orgia con balli, vino e nudità gratuita, il pavimento crollò rovinosamente, inghiottendo tutti i partecipanti. Quando i carpentieri giunsero in soccorso delle vittime, non si trovò neppure un corpo, come se l'Inferno stesso avesse inghiottito i gaudenti. Cosa ancora più strana, il piano terra del castello fu trovato completamente murato, e nessuno riuscì più and entrarci.
Loc. Castello della Volta, 12060 Barolo | www.barolodibarolo.com
Canavese – Castello Malgrà
In questo castello del Canavese il fantasma di una sfortunata continua a percorrere instancabilmente le mura. Leggenda vuole che il marito, signore del luogo, ordinò l'assassinio della moglie per ragioni che, purtroppo, sfuggono alla tradizione. Ciò che invece l'assassino non poté dimenticare, fu la vigliaccheria del gesto. Il fantasma della donna tornò a tormentarlo fino a che, prostrato da queste visioni, l'uomo non si tolse la vita. Ancora oggi, si dice che nei corridoi del maniero si possa intravedere una figura femminile coperta da un abito insanguinato, con un profondo taglio sul collo, occhi vitrei e spenti.
Via Maurizio Farina, 10086 Rivarolo Canavese (TO) | www.amicicastellomalgra.it
Monferrato – Castello di Cortanze
Uno dei castelli meglio conservati dell'Astigiano, il maniero di Cortanze, è la casa di una figura evanescente: una donna con lunghi capelli, vestita con una bianco abito svolazzante. I racconti la identificano con Viola Maria Galante, figlia del Conte Ercole dei Roero, invaghitasi del giovane viceparroco del paese. Un amore impossibile, che generò tante dicerie e maldicenze da finire in tragedia. Le versioni sono contrastanti. Da un parte le comari raccontano che Viola, in preda alla follia d'amore perché il viceparroco, saldo nella fede, non la corrispondeva, lo trafisse con un lungo coltello. Il fatto avvenne durante una messa pubblica e la contessina si suicidò con la stessa arma. Per gli uomini del paese, invece, l'azione fu intrapresa dal padre. Ercole, furioso per la notizia, chiuse la figlia nella torre e con un colpo di spingarda terminò il curato. Qualunque cosa accadde, il fantasma di Viola continua ad essere avvistato nella sua camera da letto, in preda al suo tormentato amore.
Via Marchesi Roero, 1, Cortanze (AT) | www.castellodicortanze.com
Alto Piemonte – Castello dal Pozzo
Questo splendido castello in stile Tudor oggi è un hotel e un resort di lusso, ma tra le sue mura giace una storia triste. Barbara Visconti, una giovane donna del XV secolo, si innamorò di un capitano di ventura che soggiornò al castello prima di procedere per la Francia, luogo in cui doveva recarsi per combattere sotto i vessilli degli Sforza di Milano. Barbara, che promise amore eterno al capitano, giurò di attendere il suo ritorno posizionandosi a scrutare la valle da una finestra del castello. Il giovane, tuttavia, non mise mai più piede a Oleggio e Barbara consumò la sua giovinezza nell'attesa. Alcuni raccontano che la donna tanto intensamente desiderò di rivedere il suo amato che ancora oggi la sua immagine appare alle finestre, pallida e fluttuante, pronta a scorgere il suo amore giungere, sano e salvo, al luogo del loro primo incontro.
Via dal Pozzo, 24, Oleggio Castello (NO) | www.castellodalpozzo.com
Roero – Castello di Monticello d’Alba
La leggenda del castello di Monticello narra di Chiara, figlia diciottenne di un barone locale, promessa in sposa ad un distante cugino. Chiara, tuttavia, si invaghì di un ufficiale francese e convinse i genitori a farle sposare il suo vero amore. Il cugino, geloso e possessivo, si presentò alle nozze e, precipitandosi in chiesa, accoltellò a morte l'ufficiale. Tentò di fuggire, mai compagni del francese lo catturarono e lo impiccarono dai merli del castello. La vendetta non riuscì a sanare l'animo di Chiara, che passò il resto della sua vita nel rimpianto. Ancora oggi, nel castello si può udire il suo fantasma piangere sommessamente e aggirarsi in cerca dell'amore perduto.
Via San Ponzio 2, 12066 Monticello d'Alba (CN) | www.roerodimonticello.it
Langhe – Castello di Carrù
In una stanza del castello pende il famigerato quadro della "La Dama in blu." La donna ritratta è Paola Cristina dei Carretto, moglie di Gerolamo Costa, signore di Carrù, ritratta nelle vesti di Diana, dea della caccia. Sia lei che il marito amavano l'arte venatoria e spesso si recavano nei boschi in cerca di prede. Una passione fatale a tutti gli effetti. Perché Paola, durante una seduta di caccia, fu raggiunta da un dardo e morì. Ogni primo venerdì del mese, il suo fantasma esce dal ritratto e cerca disperatamente il suo sconosciuto assassino.
Via Stazione, 10, 12061 Carrù (CN)
Gavi and Tortonese – The Fort of Gavi
Il forte di Gavi ha origini antiche, probabilmente pre-romane. La grande rocca su cui è edificato era il basamento di vecchie fortificazioni che conservano la memoria di tempi lontani. Sono molte le leggende intorno a questo luogo: alcune lo vogliono un accampamento, altre un'antica fortezza, altre ancora un luogo sacro agli dei scelto per riti ermetici o nascondiglio di favolosi tesori. Non molto tempo fa, alcuni testimoni riportano un avvistamento misterioso: secondo le testimonianze. un battaglione di soldati Romani sarebbe stato visto marciare verso il forte, cantando inni a Marte, il dio della guerra.
Via al Forte, 14, 15066 Gavi (AL) | www.fortedigavi.it
Acquese and Ovadese – Castello di Novi Ligure
A Novi Ligure, vicino ai resti del castello, alcuni testimoni avrebbero avvistato un cavaliere spettrale compiere il giro dell'antica torre. I racconti parlano di un cavaliere senza testa in groppa ad un cavallo bianco, con una scritta in rosso incisa sulla sua armatura di metallo: «VI A CAPPELLA NIGER». La frase, che letteralmente significa «uomo, allontanati dalla capra», rimanderebbe ad una storia di sangue: quella di Donna Orriga di Campofregoso, nobile della famiglia dei Gambara, tiranna di Novi. A quanto pare, il passatempo preferito della nobildonna era reclutare occasionali amanti per poi di disfarsene, una volta "consumati", tramite decapitazione. Il cavaliere avvistato rappresenterebbe così uno degli sventurati compagni di Donna Orriga e l'iscrizione sulla corazza ammonirebbe gli uomini a stare lontano dalle donne malvagie, il cui simbolo, la capra, è da sempre associato al maligno.
Via Castello, 15067 Novi Ligure (AL)
Barbaresco – Il ponte del diavolo di Neive
In questa storia non ci sono fantasmi né fatti di sangue, ma l'astuzia di un semplice paesano nel beffare gli esseri soprannaturali. Si narra che a Neive il sagrestano locale volesse costruire un ponte per attraversare il fiume Tinella: doveva infatti suonare ogni giorno le campane del vicino monastero di Santa Maria del Piano e guadare il rivo era una faticaccia. Per riuscire a farlo in brevissimo tempo, chiese aiuto al Diavolo in persona. Lucifero, ben contento di prestare il suo aiuto, completò l'opera in una notte ma, in cambio, chiese l'anima del primo passante. Il sagrestano, allora, fece attraversare il ponte ad un cagnolino. Beffato, il Diavolo distrusse la sua opera provocando un buco in mezzo al ponte. Oggi, il ponte del diavolo è stato sostituito da un moderno attraversamento in cemento, ma si dice che sbirciando sotto l'aspetto moderno si possano ancora intravedere le pietre maledette dal Maligno..
Torre del Monastero di Santa Maria del Piano, Località Santa Maria del Pieno, 14 - 12057 Neive (CN) | www.latorredelmonastero.com
Cover photo from Andrea Mucelli, CC. License