Da grande voglio essere Masnaghetti, a lezione dal cartografo del vino
- Scritto da Gabriele Rosso
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In occasione di Barolo Boys in fuorigioco, grande evento di degustazione con i barolisti di Monforte d’Alba, il giornalista di Enogea ha tenuto una lezione di cru monfortini: parlare del vino significa conoscerne la terra, millimetro dopo millimetro. Ecco il report della degustazione by Gabriele Rosso
Urge un'immediata smentita del titolo: non è vero che da grande voglio essere Masnaghetti. Innanzitutto perché sono già grande, e quindi nel caso sarei in evidente ritardo sul percorso di masnaghetizzazione. In secondo luogo perché... a ognuno la sua strada, e poi di Alessandro Masnaghetti ce n'è uno solo. Però, se c'è un modello a cui il giornalismo enologico nostrano dovrebbe tendere, quello è senz'altro il suo. Motivo per cui “Essere Masnaghetti” (espressione che riporta alla mente il film Essere John Malkovich) è una sana ambizione che dovrebbe accomunare molti scribacchini di cose vinose.
Proprio lui, inimitabile conoscitore enciclopedico del vigneto italiano, venerdì 6 giugno ha tenuto, per una trentina di fortunati partecipanti, un'illuminante lezione sui cru di Monforte. L'occasione è stata la manifestazione Barolo Boys in fuorigioco, che ancora una volta ha visto mettersi abilmente in moto la macchina organizzativa dei Barolo Boys, squadra di calcio monfortina sostenuta dalle cantine locali e nei cui ranghi figurano molti giovani vignaioli.
Leggi qui il programma dell’evento: Barolo Boys in fuorigioco
A precedere l'evento del sabato, che ha visto le vie del paese affollarsi di eno-appassionati arrivati per assaggiare i Barolo di Monforte e le bottiglie presentate dalle aziende dei territori ospiti (Borgogna, Franciacorta e Valle d'Aosta), la lezione di Masnaghetti, appunto. Una lezione che è iniziata con un excursus storico sul concetto di cru applicato alla Langa barolistica, culminato con l'entrata in uso delle menzioni geografiche aggiuntive a partire dal 2010, e che si è conclusa con un'appassionante degustazione di 11 Barolo di Monforte, selezionati per rappresentare tutti i suoi cru.
Tante le parole spese da Masnaghetti su quelle che sono state le trasformazioni del vigneto di Langa negli ultimi decenni. Ma, a fare da sfondo a tutto il discorso, soprattutto due grandi convinzioni. La prima: se per un verso il terreno incide in maniera profonda sulle caratteristiche del vino, ciò nondimeno le variabili che determinano il risultato finale sono molteplici, dal clima alla mano dell'uomo in vigna, dall'intervento in cantina allo stato di evoluzione del prodotto finito. Certo, sono cose note. Ma vale la pena ricordarle affinché non si faccia “di tutto il terreno un fascio”, e non si dialoghi solo più di Barolo di Serralunga VS Barolo di La Morra, Barolo di Monforte VS Barolo di Castiglione Falletto... in modo superficiale e per fare polemiche da tabloid.
La seconda convinzione? Beh, più che una convinzione espressa apertamente da Masnaghetti è la lezione implicita che si può trarre dalle sue parole: parlare di vino senza conoscere intimamente la terra da cui questo proviene, o perlomeno provare una spiccata curiosità per essa, rischia di diventare un vuoto esercizio di retorica.
L'appassionata ricerca e mappatura (vedasi il sito di Enogea), la conoscenza millimetrica delle vigne e quella umana e diretta dei vignaioli: sono questi i fondamenti su cui si basa il suo lavoro editoriale e cartografico. A dimostrazione che il “camminare la terra” di Luigi Veronelli, non a caso uno degli indimenticati maestri di Masnaghetti, è molto di più che un semplice slogan: è l'unico modo per raccontare il vino in modo serio e scrupoloso. E per rendere piena giustizia al lavoro di chi “cammina le vigne” quotidianamente per fare vino.
Elenco dei vini degustati (produttori – vini – menzioni geografiche aggiuntive):
Simone Scaletta – Barolo Chirlet 2010 – Bricco San Pietro
Gianfranco Alessandria – Barolo San Giovanni 2010 – San Giovanni
Giacomo Fenocchio – Barolo Bussia 2010 – Bussia
Silvano Bolmida – Barolo Bussia 2010 – Bussia
Giovanni Manzone – Barolo Le Gramolere 2010 – Gramolere
Rocche dei Manzoni – Barolo Vigna Cappella di Santo Stefano 2010 – Perno
Fratelli Seghesio – Barolo La Villa 2010 – Castelletto
Domenico Clerico – Barolo Ciabot Mentin 2010 – Ginestra
Conterno Fantino – Barolo Mosconi 2010 – Mosconi
Giovanni Rocca – Barolo Ravera 2010 – Ravera
Diego Conterno – Barolo Le Coste di Monforte 2010 – Le Coste
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