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Canale

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Canale, con il suo mercato, è il cuore mercantile del Roero. Le prime attestazioni del mercato settimanale – che oggi anima la cittadina ogni martedì, mentre quello ortofrutticolo prospera tutti i giorni, tranne il sabato – risalgono infatti addirittura all’inizio del ‘200.

L’anima commerciale del paese, oggi, è rappresentata dai portici di via Roma, la cosiddetta “Via Maestra”, ma all’inizio del secolo scorso furono le piazze a decidere le fortune del paese, reso celebre innanzitutto dalle sue pesche, ma anche dai rinomati vini del Roero.

 Le fioriture del pesco hanno scritto pagine fondamentali nella storia del paesaggio e nella cultura del Roero, culla della frutticoltura moderna. Un’avventura agraria che si è fatta epopea di una generazione contadina, capace di far assurgere a fama europea il nome di Canale, mercato giornaliero del pesco fin dal 1908, e di estendere la coltivazione del pesco su una superficie che, alla fine degli anni Venti, è stata calcolata in oltre mille ettari. Ogni varietà ha un angolo di Roero da descrivere, una pagina di epica contadina da raccontare, con nomi che rispecchiano emozioni, fatti e personaggi storici o inveterati abiti culturali: dalle Fior di maggio alle Beica bin (“guarda bene”), dalle San Giovanni alle Lenin, dalle Badoglio alle Repubblica.

Pesche a parte, parlando di vino, il Roero – come i cugini Barolo e Barbaresco – è figlio del nebbiolo e porta il nome della terra d’elezione, forte di oltre sette secoli di attestazioni storiche alle spalle e, insieme all’Arneis, alfiere della viticoltura roerina. Per qualunque informazione su questi e sugli altri vini espressione del territorio (Langhe Favorita, Cisterna d’Asti, Moscato d’Asti, Birbèt, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba e Langhe Doc, nelle due versioni Rosso e Bianco), tappa obbligata è l’ → Enoteca Regionale del Roero, presieduta da Luciano Bertello, che riveste un ruolo centrale e propulsivo nello sviluppo enogastronomico e turistico del Roero.

L’Enoteca trova sede nell’ex asilo infantile “Regina Margherita”, complesso edilizio dello scorso secolo accuratamente restaurato, adiacente alla Parrocchia di San Vittore (ricostruita verso la fine del XIV secolo dalla famiglia Roero, caratterizzata dal grande campanile sormontato dalla statua bronzea, alta sei metri, dedicata al Sacro Cuore, la cui costruzione fu fortemente voluta da monsignor Luigi Sibona e realizzata grazie al contributo di tutta la popolazione canalese). Varcato il cancello, sul quale campeggia il caratteristico stemma della casata dei Conti Roero, riportante la scritta A’ bon rendre (“A buon rendere”), al piano terreno troverete il negozio con l’esposizione dei vini e dei prodotti tipici del Roero di oltre cento aziende, oltre al punto di informazione turistica e ad una sala conferenze.

Il piano superiore ospita il rinomato → Ristorante All’Enoteca, dal 2000 stellato Michelin: due ampie sale per un ambiente curato e discreto in cui godere della tradizionale cucina piemontese, proposta con estro e creatività dallo chef Davide Palluda, assieme alla sorella Ivana.

Proseguendo lungo via Roma, incontrerete la → Pasticceria Sacchero,specializzata nella produzione di cioccolato e famosa per le sue praline “Duchesse”, antica ricetta brevettata; restando in ambito pasticcerie, e sempre in via Roma, anche se fuori dal centro storico, un’altra specialità da non perdere sono le delizie al Frangelico (un liquore alla nocciola) della → Pasticceria Palluda.

Sul lato opposto della strada, da → Bono Formaggi troverete un’accurata selezione delle migliori produzioni, con la possibilità di acquistare anche tartufi.

Una volta in piazza Italia, spingetevi fino alla chiesa di San Giovanni, alle cui spalle merita una visita la → Torre Campanaria, unico residuo dell’antica cinta muraria: recentemente ristrutturata, su prenotazione presso il Municipio è possibile accedervi, salendo fino in cima.

Tornati su via Roma, potete continuare la vostra passeggiata fino a giungere alla Chiesa di San Bernardino, affacciata sull’omonima piazza e ricostruita in forme barocche: all’interno conserva pregevoli tele e un significativo crocifisso ligneo della metà del XV secolo. La credenza popolare vuole che i capelli del Cristo siano veri e si allunghino percettibilmente a presagio di annate disastrose, tanto che – in passato – si usava portare il crocifisso in processione nei campi e nelle vigne, affinché vi estendesse la sua protezione.

Dalla parte opposta della piazza, presso la → Macelleria e Gastronomia Damonte, il consiglio è quello di acquistare i salumi di produzione propria, in particolare il jambon rostì, ovvero il prosciutto arrosto di Canale, per il quale è famosa anche la → Salumeria Faccenda (celebre anche per la sua galantina, la cui ricetta storica e artigianale viene tramandata di generazione in generazione del 1894).

Per chiudere il tour di Canale, tornando al punto di partenza, merita una visita il Castello, edificato nel 1270 dal Comune di Asti a difesa del paese, passato di proprietà fino ad arrivare, nel 1512, ai Conti Malabaila: collocato in un ampio parco con querce secolari, il castello è privato, per cui la visita è consentita solo previo accordo con la proprietà telefonando al numero +39 0173 95598.

Se le tappe nelle botteghe con le specialità tipiche vi avessero messo appetito, a Canale abbondano i luoghi dove soddisfare il palato, dai centralissimi → Trattoria Le Tre Galline e → Albergo Ristorante Leon D'Oro Secolare alla lussuosa → Villa Tiboldi, appena fuori Canale, così come l’ → Agriturismo Le Querce del Vareglio.

Per conciliare la digestione, infine, vale la pena avviarsi per una passeggiata lungo viale del Pesco, imboccando via Boschetto e proseguendo verso il Santuario della Madonna di Mombirone, costruito sulla sommità di una collina che domina Canale dall’alto, offrendo un punto panoramico spettacolare dal quale si abbraccia con lo sguardo l’intero Roero.

    Ultima modifica: Giovedì, 25 Luglio 2013 11:24
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