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Su e giu' per i Castelli

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Se avete la possibilità di scorrazzare per il Roero in automobile, non perdete l’occasione per ripercorrere la storia dei Signori del Roero fra palazzi, tenute, vigneti e fondazioni d’arte.


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Salite a Guarene dalla piana del Tanaro, il paese vi apparirà come sospeso. È questo l’ideale punto d’inizio di un itinerario che si muove tra i paesi del Roero sud-orientale, ricchi di storia. Punto di partenza è la piazza del Municipio, o piazza Roma. Lasciando l’auto ci si può disporre al centro e far correre lo sguardo intorno: si ammirerà il palazzo comunale, in stile neoclassico, e poi la Chiesa dell’Annunziata, esempio di barocco del Roero. Sul lato opposto di si sviluppa la forma settecentesca di Palazzo Re Rebaudengo, il più interessante tra gli edifici: dopo essere stato ristrutturato, da alcuni anni ospita la sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con un magnifico uno spazio espositivo per l’arte. Camminate verso la vetta del colle. Le viuzze medievali del centro portano tutte alla stessa destinazione: il castello di Guarene, che costituisce il più sontuoso esempio di dimora signorile di tutto il Roero. 

Tornati in piazza si può riprendere l’auto e imboccare via Gorizia, scollinando e ritrovandosi dopo circa un chilometro sul viale che porta a Castagnito. Recatevi nel cuore del centro storico per imboccare la ripida salita di via Guglielmo Marconi che porta sulla rocca del paese. Qui, anticamente, sorgeva un modesto castello da cui i Signori del luogo dominavano la valle del Tanaro, da una parte, e il bacino del torrente Borbore dall’altra. Non diventando mai residenza fissa di alcuna casata, il castello andò verso un’inesorabile fine. Sul sito del maniero scomparso si ritrovano ora la Parrocchiale di San Giovanni Battista e la sede della Confraternita dello Spirito Santo. Pregevoli, sul cucuzzolo della rocca, il palazzo comunale e il monumento ai caduti. 

Uscite adesso dal concentrico e recatevi a Castellinaldo attraverso un paesaggio di colline dolci e sentieri poco battuti. L’abitato apparirà tutto d’un tratto svoltata l’ultima curva della strada provinciale che porta a Priocca e Govone. Lo sguardo è inevitabilmente attratto dalla mole verticale del Castello Damiano, che attira a sé tutte le abitazioni abbarbicate sui fianchi delle colline. La Parrocchiale di San Dalmazzo, sotto il castello, accresce ancor più il senso di verticalità per lo svettante campanile e la slanciata forma della facciata. Adiacente alla casa parrocchiale si trova l’originale Villa Cottalonga, dimora settecentesca. 

Scendendo verso il paese, superata la piazza bassa, la strada risale e subito ridiscende. Prendete la provinciale per Magliano Alfieri che corre in mezzo ai vigneti e porta direttamente nella parte alta del Comune, sotto la facciata occidentale del Castello. Lasciate la macchina e procedete a piedi per una visita. Al primo piano è ospitato il Museo dei Gessi, che riunisce i più pregevoli esempi di quest’arte popolare. A lato del Castello si trova poi la parrocchiale del capoluogo, dedicata a Sant’Andrea. Dalla metà del XIII secolo, il Castello di Magliano fu acquistato dalla famiglia Alfieri di Asti, la stessa che cinque secoli dopo diede i natali a Vittorio, poeta, scrittore e inventore della tragedia italiana.

Ultima modifica: Sabato, 23 Febbraio 2013 21:05
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