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Dalla diffidenza alle strategie coordinate, ecco come si costruisce il marchio «Piemonte»

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Claudio Sacchetto e Ilio Piana Claudio Sacchetto e Ilio Piana

Wine Pass ha intervistato l'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto e Ilio Piana, presidente dell'Istituto Marketing Agroalimentare piemontese: «Serve una Regione forte e compatta, che sappia unire le eccellenze sotto un unico denominatore: il Piemonte».


 Assessore Sacchetto, cominciamo da lei, come giudica il Vinitaly di quest’anno, il Piemonte è riuscito a presentarsi compatto?

L’edizione di quest’anno è il coronamento di un percorso e l’inizio di una fase nuova per il Piemonte. Quando abbiamo creato il consorzio Piemonte Land of Perfection confesso che le resistenze erano presenti e non è stato da subito facile agire in modo coordinato. Ma gli obbiettivi erano chiari: fare da massa critica per coinvolgere l’intero reparto produttivo della Regione e proporsi come brand unitario senza vicoli di obbligatorietà per le aziende, naturalmente.

Ci sono state resistenze in questa azione di “compattamento”?

Il mondo vitivinicolo piemontese è molto variegato: piccoli produttori, grandi aziende, industria, non sarebbe giusto obbligare tutti sotto la stessa bandiera o limitare le forme di finanziamento. Per questo le resistenze sono naturali. Abbiamo però avuto i coraggio di creare il contenitore e lanciare la sfida al comparto. Dal 2011 ad oggi, quando fondammo Piemonte Land, si può affermare che il percorso è progredito dalla diffidenza alle strategie di comunicazione unitarie in cui di anno in anno si aggiungono nuovi soggetti e nuove idee.

Quali sono gli obbiettivi ancora da raggiungere?

Il mio sogno è quello di riuscire ad eguagliare un ente come la Sopexa (agenzia francese per il marketing internazionale di cibo, vino e stile di vita) e far passare tutta la promozione attraverso Land of Perfection. Non tanto per limitare l’iniziativa dei privati, quanto per mostrare nuove opportunità al mondo produttivo piemontese. Quando le aziende capiranno e si avvarranno di questo strumento, della sua esperienza professionale, penso che potremo dirci soddisfatti dei risultati. E, in questo, il 2014 lancia un segnale positivo e l’inizio di un percorso verso l’unità delle eccellenze: la migliore vetrina del Piemonte.

Come ci si prepara al grande bagno di folla dell’Expo?

I numeri dell’Expo non possono farci dormire sonni tranquilli: non è detto che i milioni di visitatori previsti debbano visitare il Piemonte, non è automatico che da Milano si scelga il territorio vitivinicolo piemontese per conoscere l’Italia. Bisogna muoversi adottando le giuste strategie. Prima di tutto la presenza all’interno dell’Expo e la preparazione in termini di immagine. Su questo stiamo lavorando con l’assessorato al Turismo e alla Cultura: abbiamo creato una cabina di regia all’interno della quale il mondo vitivinicolo avrà un peso importante e adotterà gli strumenti giusti per conquistare il pubblico di turisti e stranieri.

In questo senso il vino può essere un tramite del turismo e un protagonista dell’Expo?

Il vino più di ogni altra cosa saprà rappresentare il Piemonte. Anche se in passato siamo stati divisi, abbiamo avuto la fortuna di saper portare i nostri vini all’attenzione del mondo e anche su questi costruire il marchio Piemonte. A partire dal vino si può costruire un’offerta enogastronomica – assaporare una regione non è forse il vero obbiettivo di chi visita il le nostre terre? – e turistica. La sfida è vincere battere le altre Regioni con il territorio e i nostri prodotti. Dovremmo creare un sistema di vasi comunicanti: dal vino al paesaggio, dal paesaggio alla cultura, dalla cultura alle città d’arte e così via.

Presidente Piana, quali sono gli strumenti del marketing agroalimentare piemontese?

In questo periodo di crisi, stranamente, dopo anni in cui si è parlato di collaborazione, l’azione di promozione è davvero più unita, perché necessaria. Per portare un esempio, le varie Dop (Denominazioni di Origine Protetta che legano un prodotto alla propria area d’origine) hanno avviato un processo di stretta collaborazione e interdipendenza con i vini prodotti sul territorio. È indispensabile che quando si va all’estero il reparto enogastronomico sia compatto: i formaggi, i salumi, i vini… tutti devono viaggiare insieme. Non esistono attori secondari: la fortuna del Piemonte è possedere eccellenze in tutti i campi agroalimentari, e sono tantissime.

Qual è il ruolo dei nuovi media nella comunicazione agroalimentare?

Importantissimo. La nuove forme di comunicazione sono uno strumento potente che sta dando riscontro positivo, anche per ragioni strettamente economiche.

Quali?

Sono un mezzo di marketing che abbatte drasticamente i costi della pubblicità e ha diffusione di massa. Per questo è fondamentale studiare un modo per utilizzarli durante l’Expo, un’opportunità per sperimentare un modo nuovo di raccontare il Piemonte attraverso le sue eccellenze. 

 

Wine Pass @ Vinitaly

Wine Pass @ Vinitaly

Wine Pass è orgoglioso di partecipare al Vinitaly 2104 come Media Partner della Regione Piemonte. Assieme a Unioncamere e Piemonte Land of Perfection Wine Pass seguirà lo stand del Piemonte in prima linea, evento dopo evento con news, contenuti originali, interviste, post, live twitting e Facebook. Tutto attraverso l'hashtag #PiemonteWine e #Vinitaly2014.

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