Due giorni tra Alba e Asti all'insegna del buon vino
- Scritto da Erika Mantovan
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Una due giorni in giro per cantine vinicole da amici e con amici...cosa volere di piu? Dopo un’ultima tornata ad Alba per l'83° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d 'Alba sono andata a ritrovare un caro vecchio amico, Giulio, che insieme al fratello Paolo portano avanti l' azienda di famiglia, che a mio avviso è la Regina del Moscato, con 5 secoli di storia.
La Morandina è la collina che ha ispirato il nome dell’azienda. Terreni di tufo, calcare e lavori manuali tra i vigneti sono anima e riflesso, anzi una somma, che danno come risultato la produzione del miglior Moscato d'Italia, da anni capace di brillare ed esaltarsi nel calice con il suo colore oro brillante, vivo e i sentori di mela golden stra matura, un poco di mineralità con una punta di noce. Complesso, per essere un Moscato, ma stupefacente per la sua totalità: freschezza, morbidezza e capacità di riempire il palato a fondo con i suoi retrogusti di frutta secca, dopo un sorso è impossibile fermare il legame che ormai si è creato.
Domenica mattina sveglia presto: devo scampare alla chiusura delle strade per la StraTorino per recarmi nel cuore dell'astigiano in una delle aziende pioniere della Barbera. Alla storica Azienda Braida a Rocchetta Tanaro e a Giacomo Bologna si deve gran parte dell'evoluzione ed esplosione del vitigno Barbera. Fu lui il primo a vederne le potenzialità e decidere di imbottigliarlo per poi migliorarne ed incrementarne i processi produttivi inserendo le proprie storie personali nei nomi che oggi rivivono nelle etichette delle diverse selezioni della Barbera DOCG.
La "sala parto" così definita dalla bravissima collega Sommelier Giulia Ferrari, è una vasta distesa di botti francesi e d'acciaio altissime che si perdono nel soffitto che praticano, a seconda dell'uva diverse tipi di pressatura e rimontaggi. Al piano di sopra altre botti di rovere francese per i vini destinati all'invecchiamento che verranno trasportati tramite montacarichi e pompe diverse. Malolattica, passaggi in botti grandi e barrique sono il modus operandi della Braida che si è diversificata nel tempo introducendo produzioni di vitigni internazionali come Chardonnay e Riesling. Ma anche Moscato e Brachetto e un mega blend (che assaggerò), di Barbera, Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon.
In totale l’azienda produce 600 mila bottiglie in cinquanta ettari di proprietà, di cui solo 80 mila sono per le produzioni extra Barbera, che gioca invece la parte da leone con la Barbera La Monella. Allevamenti tutti a guyot che vedono l'uso delle macchine per la vendemmia.
Ma bando alle ciance e passiamo all'assaggio. Il Fiore, con un 70% di Chardonnay e 30% di Nascetta è un primo piacevole, profumatissimo inizio di questa mattinata umida con un tenue colore giallo paglierino che richiama sentori freschissimi di pesca e melone. Caldo in bocca, persiste a lungo con note minerali che si trasformano in finale leggermente amarognolo.
Barbera d'Asti DOCG Bricco dell'Uccellone 2011, così chiamato per il soprannome dato alla vicina («l'uselun», l’uccellone) sempre vestita di nero. Dopo 15 mesi in botti di rovere mi trovo davanti a un 16% vol. di un colore rosso rubino con eleganti note violacee è un mix di lamponi, rose e vaniglia, Aggressiva è l’entrata in bocca come ci si aspetta da una Barbera d'Asti che poi si esaurisce in un dolce retrogusto di liquirizia.
Barbera d'Asti DOCG Bricco della Bigotta 2005, nome sempre ispirato dalla vicina di casa che badava più a pratiche esterne, che a alle proprie. Questo rosso vivo già con un pò di riflessi granata viene prodotto in 10.000 unità. Prugna, pepe, viola si amalgamano con sentori vegetali di pomodoro. In bocca sorprende il morbido tannino in armonia con la ancora attuale persistenza e potenza che solo questo vitigno sa esprimere.
Monferrato Rosso DOC Il Bacialè 2011 che letteralmente in Piemontese significa il mediatore (o il sensale, colui che organizzava gli incontri matrimoniali). Io lo definirei un coraggioso e audace matrimonio multivarietale tra Barbera, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Merlot. Rosso, carico con una forza ed esplosività di more, peperone e spezie che si ampliano in bocca per ricordarmi tutta la potenza di questi vitigni, non secondi alla spiccata acidità. Una novità dall'Astigiano da tenere sotto controllo che, tra qualche anno, sono sicura diventerà ancora di più piacevole beva.
Barbera d'Asti DOCG Ai Suma 2010, facile da intuire..."siamo qui, ci siamo", un vino prodotto solo nelle annate meritevoli: 20 mila bottiglie per il mercato USA che, per chi lo conosce, si aspetta forti sentori di vaniglia, liquirizia e dolci frutti che qui maturano in bocca con un finale di cacao e caffe. Il 16% vol rendono questo vino quasi da meditazione che ben si presta a un piatto di formaggi non necessariamente di importante stagionatura perché i tannini sono eleganti, suadenti (ringrazio ancora Giulia e la sua disponibilità nel rispondere alle numerose domande).
Al pomeriggio nuovamente all' '83 Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba per salutare lo stand ONAF e Gian, della Cascina del Pozzo. Un assaggio della sua profumata Barbara d’Alba 2012, un “sorso” di cioccolata alla nocciola ed è la volta di partire per la visita all'Azienda Agricola Ghiomo a Guarene. Ahime, terra di nessuno tra Langa e Roero a soli 3 km da Alba.
Meraviglioso scoprire che il titolare - unico nello spiegare i suoi vini e il terroir che ci circonda - ha la passione per Pinot, Borgogna e vini francesi (come lo Chablis). Da apprezzare assolutamente il suo continuo mettersi in discussione e il continuare a voler produrre i vini «naturalmente» con passione e coraggio secondo le proprie scelte, il buon senso senza seguire mode e/o consigli «guidati».
«Fare il meglio che si può con quello che si ha in quell'anno», accettare che ogni annata è diversa. Non riesco a fornire dati su produzione e processi di lavorazione perché, credetemi, ho incontrato l'uomo, l'anima che fa il vino: elemento naturale, parte di sé, della propria vita. Un'emozione e gioia sapere che ci sono ancora produttori che guardano sì al portafoglio, ma con i riflettori ben puntati su storia e tradizioni.
Ecco alcuni dei tantissimi vini degustati insieme a prosciutto e formaggi di puro latte di bufala in locali arredati magnificamente tra legno, muri di pietra, volte…, una magia
Arneis Langhe DOC 2012 Fusost: 13% vol. un giallo oro persistente, interessante una novità per il mio naso e per la mia conoscenza dell'Arneis. Crema, caramello, nocciola è caldo, minerale con retrogusti di pera cotta con una giusta freschezza.
Arneis Langhe DOC 2011 Inprimis: 13.5% vol. giallo paglierino intenso che già il colore mi ricorda l'ananas matura, paglia e salvia. Brioso in bocca con una bellissimo equilibrio di mineralità e sapidità. Ottima espressione dei terreni sabbiosi del Roero con un finale mandorlato.
Barbera DOC Alba 2009 Lavai: rosso rubino vivo! Eterea confettura cremosa di frutta che in bocca creano un morbido corpo pronto da bere tutti i giorni con un rapporto qualità-prezzo spaventoso.
Alba DOC Ruit-Hora 2010: una nuova denominazione creata ad hoc per chi come l’Azienda Ghiomo è in zone che non rientrano nei disciplinari destinati a produrre Nebbiolo vs Barbaresco vs Barolo. Questo 40% di Barbera unito al 60% di Nebbiolo scoppietta come pop-corn! Un vino dinamico tra more, pepe bianco e il tipico boise che persiste elegantemente senza essere aggressivo
Nebbiolo d'Alba DOC Sansteu 2006 setosa confettura di frutta con rose, rosmarino, lievi e dolci sntori terziari, conseguenza della vaporizzazione delle botti che la Ghiomo attua. Il tannino in entrata si accorge trasformandosi in una lenta ma potente freschezza. Un vino che non aspetta altro che esser aperto a farsi apprezzare.
Una due giorni di tante novità con nuovi e vecchi amici da RE-inserire nelle cantine per ricordarmi(vi) in quale territorio siamo e quale potenziale abbiamo, basta crederci, sempre!
Erika Mantovan
Sono fedele in amicizia e spontanea nel raccontare me stessa e le mie passioni, come quella che ho per il vino in tutte le sue sfaccettature. Viaggiare, innamorarsi e raccontare dei terroir scoperti è ciò che considero la mia linfa vitale. Ogni cru, produttore e vino sono un momento di apprendimento e crescita da condividere con chi come me, ama bere il buon vino ed essere curioso, degustando nuove esperienze.
Website: e-wineandmore.blogspot.it