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Pugno duro contro i Wine Kit che falsificano il Barolo e ingannano i consumatori

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Claudio Sacchetto e Ilio Piana Claudio Sacchetto e Ilio Piana

Il Consorzio Barolo Barbaresco sta intervenendo con decisione contro il commercio online dei falsi "Barolo wine kit" nel Regno Unito, mercato in cui sono particolarmente diffusi i kit contenenti concentrato di succo d’uva, lieviti, enzimi, solfiti e altre sostanze utili a preparare in velocità un vino “fai-da-te” spacciato per Barolo. Altri 40 annunci denunciati e rimossi.


Tolleranza zero. Il Consorzio che tutela alcuni fra i più celebri vini d'Italia fa sapere da Vinitaly 2014 che userà il pugno duro contro chiunque utilizzi o tenti di imitare il nome del Barolo come leva commerciale.

Solo nelle ultime tre settimane sono stati rimossi oltre 40 annunci online di oltre 20 venditori diversi di falsi kit. Lo annuncia il presidente del Consorzio Pietro Ratti: “Un’attività di controllo iniziata molti anni fa  – ricorda Ratti – Continuiamo a credere che sia un’azione importate da portare avanti per tutelare la nostra docg. I costi sono molto elevati interamente a carico dei nostri associati, che sono 450: dal 2009, anno in cui abbiamo tra l’altro registrato i marchi Barolo e Barbaresco in tutto il mondo, il Consorzio ha investito oltre 300 mila euro”. 

Il Consorzio, tramite lo studio di consulenza SIB (Società Italiana Brevetti), sta da tempo portando avanti una campagna di azioni mirate alla tutela della denominazione Barolo, a partire dalla rimozione dai siti e-commerce eBay e Amazon degli annunci per la vendita dei “wine making kit” recanti la dicitura Barolo o “Barolla”, storpiatura del nome Barolo per trarre in inganno i consumatori meno esperti.  Un impegno gravoso non solo dal lato economico: se è vero che sia Amazon che eBay sono dotati di una specifica procedura per la segnalazione di prodotti contraffatti, occorre considerare che per ogni richiesta di rimozione è necessario presentare la documentazione comprovante l’esistenza di diritti esclusivi

Una delle finalità della campagna contro i “Barolo kit” è quella di sensibilizzare le autorità preposte alla tutela delle denominazioni perché le azioni a contrasto del commercio di prodotti agroalimentari contraffatti o ingannevoli siano avviate anche d’ufficio. A questo proposito stanno dando riscontro positivo i contatti con il Department for Environment Food and Rural Affairs (DEFRA) e la Food Standards Agency (FSA), enti britannici per la vigilanza sulla produzione e il commercio di prodotti alimentari. 

Contatti che potrebbero aprire la strada ad altre collaborazione in paesi europei ed extraeuropei, in collaborazione con le istituzioni nazionali ed estere competenti.

 

Wine Pass @ Vinitaly

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