Nella tana del lupo: i vini bianchi dell’azienda Ettore Germano nel regno dei rossi
- Scritto da Gabriele Rosso
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Primo capitolo del nostro viaggio tra i vini bianchi della Langa albese: in visita da Ettore Germano a Serralunga d'Alba
Difficile parlare di bianchi in una terra in cui i rossi la fanno “spietatamente” da padrone. Difficilissimo se quella terra è la stessa che dà i natali al barolo e albarbaresco, due tra i vini (rossi, of course) più nobili e apprezzati al mondo. Difficile ma non impossibile, soprattutto se quella stessa terra è fatta di moltepiccole e medie realtà produttive, che corrispondono ad altrettante “teste”, altrettanti approcci alla vite e al vino. Tra queste “teste” ci viene in aiuto quella di Sergio Germano, anima e corpo, insieme alla moglie Elena, dell’azienda vitivinicola Ettore Germano di Serralunga d’Alba. A dimostrazione del fatto che barolisti si nasce ma non necessariamente si muore, Sergio, oltre a essere un grande interprete dei rossi del territorio (non dimentichiamolo!), è diventato anche il nome di riferimento se si parla di “bianchisti” della zona: il nostro viaggio tra i vini bianchi della Langa albese non poteva quindi che cominciare da lui.
“I tre elementi essenziali per ottenere qualsiasi cosa valga la pena avere sono: primo, duro lavoro, secondo, persistenza, e terzo, buonsenso”. Così parlòThomas Alva Edison (1847-1931). Ora, scomodare uno dei più grandi inventori e imprenditori della storia americana – colui che, per intenderci, più di ogni altro ha contribuito a diffondere nel mondo la luce artificiale attraverso la lampada ad incandescenza – in un breve articolo che vorrebbe parlare di vino potrebbe sembrare eccessivo. Eppure citare le sue parole aiuta perfettamente a inquadrare la figura di Sergio Germano. A modo suo Sergio rappresenta infatti la quintessenza del pragmatismo del vignaiolo di Langa, di colui che passa le giornate con le mani affondate nella sua terra cercando di portarla alla sua migliore espressione, senza perdersi in troppi fronzoli filosofeggianti. E se le parole dette alla fine della mattinata trascorsa insieme sono comunque tante, è perché la grandissima passione per il proprio lavoro alla fine ha sempre la meglio.
È proprio la passione a trascinarlo nel regno dei bianchi. Una passione nata durante gli anni degli studi all’Istituto Enologico di Alba ed esplosa a metà degli anni Novanta quando, succeduto al controllo dell’azienda, Sergio decide di provare a impiantare il riesling renano in Alta Langa, e precisamente a Cigliè, al confine sud della zona del Dogliani. Su terreni situati a più di 500 metri di altitudine e che risentono della vicinanza delle montagne e del fiume Tanaro, la maturazione dei vitigni a bacca bianca è tardiva: il riesling viene infatti vendemmiato quasi in contemporanea al nebbiolo di Serralunga. Ne risultano vini di grande freschezza e complessità, che grazie a un terreno calcareo in cui si trovano spessi strati di arenaria possiedono mineralità e sapidità. Oggi gli ettari vitati da Sergio a Cigliè sono più di 6: ci sono, oltre al riesling renano, la nascetta, lo chardonnay e ilpinot nero. Perché non potevano mancare, nel portafoglio dei vini dell’azienda, uno dei pochissimi bianchi autoctoni della zona, rilanciato solo di recente, e un metodo classico Alta Langa.
Ma veniamo a loro… e cioè aivini! Non troverete schede di degustazione elaborate né descrizioni particolareggiate: non è il nostro stile di racconto. Iniziamo semplicemente col dire che spiccano tutti quanti, nessuno escluso, perpiacevolezza e freschezza. Questo dato dimostra già da sé l’elevato livello medioraggiunto dalla batteria dei bianchi della casa. E siccome parliamo di Langa albese che, lo ricordiamo, è prima di tutto terra di rossi, non è cosa da poco.
1. Alta Langa Brut Metodo Classico 2010. Bollicina interessante, indubbiamenteuna delle migliori espressioni della DOC Alta Langa tra quelle finora assaggiate. 80% pinot nero e 20% chardonnay per un vino che fa 24 mesi di affinamento in bottiglia e si caratterizza per un perlage fine e persistente e per la grande fragranza e cremosità in bocca. Abbiamo avuto la fortuna di provare anche l’Alta Langa Brut Metodo Classico 2008 con 36 mesi di affinamento: un esperimento che Sergio ripete quasi ogni anno, e il cui risultato è apparso davvero molto convincente.
2. Langhe Chardonnay 2012. Fermentato e affinato in vasche d’acciaio (una parte del mosto fa anche la fermentazione malolattica), è un vino giovane e di facile beva, equilibrato e fresco. Non un “mostro” di complessità, ma molto piacevole e immediato.
3. Binel 2010. 75% di chardonnay (di cui il 50% fermentato in barriques) e 25% di riesling renano (fermentato in acciaio) contribuiscono a realizzare questo vino dalprofilo aromatico intrigante e complesso. Le caratteristiche salienti dei due vitigni emergono distintamente equilibrandosi a vicenda e donando eleganza al risultato finale.
4. Herzù 2012. Cosa aggiungere a un vino che da anni fa incetta a mani basse di premi e riconoscimenti ai massimi livelli su tutte le guide? Il 2012 è una conferma su tutta la linea. Mineralità e note erbacee che emergono soprattutto quando il vino si apre meglio nel bicchiere, una bocca ampia e piena, un’acidità equilibrata, un finale persistente. Chapeau.
5. Nascetta 2011. Last but not least, come si suol dire. Una piacevolissima sorpresa: questo vitigno autoctono, riportato alla ribalta solo negli ultimi anni inizialmente da un manipolo di coraggiosi produttori di Novello (Elvio Cogno e Le Strette in primis), sta conquistando sempre più “teste” di Langa. Sergio non poteva non essere una di queste: la sua nascetta, vinificata in acciaio, fa circa 4 giorni di macerazione sulle bucce, cosa che gli dona un colore leggermente più carico rispetto agli altri bianchi firmati Ettore Germano. Un vino dagli eleganti profumi di macchia mediterranea e che spicca per freschezza e sapidità. Assolutamente da tenere d’occhio: imbottigliata a partire dal 2009, la nascetta di Sergio è già arrivata a un ottimo livello qualitativo. P.S.: dopo aver apprezzato la versione 2011, ci siamo lanciati in una degustazione verticale di tutte le annate (2009-12). Una partenza in sordina, un grande passo in avanti nella seconda vendemmia, l’exploit nella terza (2011 per l’appunto), e qualche piccolissimo passo indietro nell’ultima. Nel complesso, risultati e potenzialità di tutto rispetto!
Il bilancio finale rispecchia le attese. L’investimento sui terreni adatti a Cigliè, la scommessa sul riesling renano, la decisione di “gareggiare” nella corsa alle bollicine in Alta Langa, l’esperimento riuscito con la nascetta: tutti gli indizi fanno pensare che i bianchi dell’azienda Ettore Germano continueranno a far parlare di sé nei prossimi anni. Da par mio, mi congedo promettendo che tornerò a breve per assaggiare anche i rossi. Nel frattempo, chi volesse combattere il caldo estivo con un ottimo bicchiere di vino bianco, si diriga verso Serralunga d’Alba: chiedere di Sergio Germano.
Azienda Agricola Germano Ettore di Germano SergioLocalità Cerretta 1 – 12050 Serralunga d’Alba (CN) Italy
Tel. +39 0173 613528
Sito Internet: www.germanoettore.com
Gabriele Rosso
Gabriele Rosso. Cuneese, classe 1979, Ph.D. in "Studi Politici" (UNITO), con una grave malattia fin dalla nascita: la passione per il Toro. Scopre l'interesse per il vino buttando lo sguardo verso le Langhe. Da lì al cibo il passo è breve. Quando si distrae mangia in maniera compulsiva. Non ha praticamente alcun "tabù" alimentare. Si occupa di comunicazione nel mondo del Food&Wine. Scrive per il Blog Noodies.
Website: www.noodies.it