Boca
- Scritto da Diana Zahuranec
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Boca è un paese per “enoavventuristi”. Con i suoi 1.195 abitanti, questo paesino della provincia di Novara vive nella curva di una strada su cui affacciano palazzi vecchi e nuovi, che continua fino ai borghi di Maggiora e Baraggia, altrettanto piccoli.
Di per sé non sarebbe una destinazione turistica, a meno che il turista non sia un pellegrino o un “enocercatore”: il suo vino rosso Boca, che ha ottenuto la certificazione Doc nel 1969, è la principale attrazione cittadina. Altri luoghi di interesse, come il Santuario del Santissimo Crocifisso o la chiesa parrocchiale dedicata a San Gaudenzio, sono dei “bonus” per una terra che produce vino "rinomato sin dall'antichità" come celebrò il nobile novarese Pietro Azario nel 1300.
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Viaggiare a Boca non è un’impresa semplice se non si dispone di un’automobile, ma questo può essere una ragione in più per gli enoturisti che raccolgano la sfida, determinati a degustare questo vino così “evasivo”: il Boca Doc, infatti, non si trova in qualsiasi enoteca, ma vale la pena ricercare questo tesoro dell’Alto Piemonte.
Per raggiungere Boca passate per Novara, una città di charme da esplorare prima di prendere un mezzo per Borgomanero, un treno o un autobus: quest’ultimo può prolungare il viaggio anche di mezzora, ma vi offrirà l’opportunità di ammirare paesaggi panoramici e briciole di borghi ordinati e rigogliosi nell’esplosione floreale della primavera, una cartolina che vale i kilometri extra. Passate il Castello di Barengo, i paesi dai tetti rossi e gli immissari del fiume Sesia. Quindi, giunti a Borgomanero, prendete un bus presso l'autostazione all’angolo tra piazza XXV Aprile e via Brunelli Maioni (a 5 minuti dalla stazione ferroviaria). Durante quest'ultima tappa del viaggio, le strade diventano quasi una galleria nel verde delle foglie, mentre le colline salgono più ripidamente. Boca è l'ultimo paese della zona vinicola più a Nord del Piemonte: da qui le colline diventano le Alpi.
Il bus ferma davanti al Comune di Boca; se invece foste giunti in auto, cercate parcheggio lungo la strada. Il muro della piazza del Comune è impreziosito da statue bianche che reggono calici di vino e grappoli di uva e un grande botte di Boca DOC accoglie i turisti. Nello spazio verde dall'altra parte della strada, sulla sinistra c'è una mappa del paese e dei suoi dintorni. Seguite le indicazioni, percorrendo via Senato, per la Chiesa Parocchiale di San Gaudenzio e il suo campanile, costruiti nel Medioevo.
Prima di immergervi nelle degustazioni, godetevi un quarto d’ora di camminata in direzione di Grignasco, trovando un cimitero a metà strada, per vedere il Santuario. Questo edificio impressionante, progettato nel 1830 da Alessandro Antonelli, ospita migliaia di pellegrini ogni anno. Antonelli è l'architetto di parecchi capolavori del Nord Piemonte, di cui i più famosi sono la Cattedrale di Novara e il simbolo stesso di Torino, la Mole Antonelliana. Il Santuario di Boca ha file di pilastri alti quanto gli alberi che lo circondano; solo una decina di anni fa era circondato dai vigneti, mentre oggi è affiancato da un ruscello e un parco verdeggiante.
La storia di Boca è simile a quella di altre zone dell’Alto Piemonte, per esempio Ghemme e Caluso: un tempo erano oltre 4.000 gli ettari di vigneti piantati sulle colline oggi coperte da alberi e cespugli. Dopo la devastazione portata dalla fillossera, le generazioni più giovani di produttori non hanno voluto seguire la strada dei propri genitori, cercando altri tipi di occupazioni a Milano e Novara, abbandonando Boca. Ma, recentemente, la minuscola zona vinicola di Boca – 9,4 ettari in tutto, la seconda più piccola dopo Lessona – sta vivendo un risveglio nella produzione di vini di alta qualità, potenziale che questa terra ha ampiamente dimostrato di avere.
Una volta tornati nel centro di Boca, che la degustazione abbia inizio! Un viaggio così a Nord nelle zone vinicole del Piemonte vi darà la possibilità di apprezzare terroir meno conosciuti: il Boca Doc, infatti, è un'altra sfaccettatura dell'uva piemontese più celebrata, il nebbiolo. Nell’Alto Piemonte si esprime come un vino vellutato con frutti rossi e succosi e una complessità speziata. Per essere considerata Doc, deve contenere fra il 70 e il 90% di spanna (varietà locale di uva nebbiolo) e la percentuale restante di vespolina e/o uva rara (il ceppo alto-piemontese di bonarda). Deve invecchiare per un minimo di 34 mesi (46 per la Riserva), almeno 18 (o 24) dei quali in botti di castagno o rovere. Il segreto dell’ottimo invecchiamento di cui gode questo vino va ricercato nell’elevata mineralità della terra, che trae le suoi origini dai vulcani antichi che implosero secoli fa (lasciandoci i Laghi d’Orta, Maggiore e di Varese). In contrasto con il clima più caldo e secco delle Langhe dove prosperano i suoi cugini Barolo e Barbaresco, qui le vicine montagne e l'altitudine (Boca è infatti la regione vinicola più alta nell'area di Novara-Vercelli, a 389 metri s.l.m.) mantengono l'aria fresca e umida, con notti gelide e giornate riscaldate dal sole.
Scegliere una cantina in questa zona è simile all'esperienza di scegliere dal menu di un ristorante (italiano, ovviamente) di alta qualità: anche se la selezione è limitata, nessun piatto – o cantina – vi deluderà. Le cantine che sono riuscite a superare i tempi duri, tanto dal punto di vista agricolo che economico, hanno subìto una sorta di selezione naturale: sono sopravvissuti i vini migliori.
Cominciate degustando in piazza Matteotti all'Enoteca di Boca, il Bar Pinguino, giusto accanto al Comune. Offre alcuni dei migliori vini di Boca (che conta solamente 11 produttori DOC), in aggiunta ad altri vini della regione e non solo. Oppure, fermatevi alla Pro Loco giù per Viale Partigiani, accanto all’Osteria Ori Pari. Se vi capita di visitare la zona intorno a metà maggio o all’inizio di giugno, la Mostra dei Vini di Boca ha luogo ogni anno (quest’anno si è appena conclusa la 42ª edizione), con una vasta selezione di vini di ogni produttore locale e l’opzione di abbinare la degustazione a un piatto di formaggi e salumi locali.
Essendo una zona piuttosto piccola, con pochi produttori, le cantine non sono propriamente costruite per ricevere visitatori sul momento, anche se non significa che non vi riserveranno un caloroso benvenuto. Tuttavia, è consigliabile contattare le aziende vinicole prima della visita, suggerimento rimarcato anche da Alice Feiring. Nel raggio di mezzora di cammino dal centro di Boca, quasi a formare un triangolo, troverete anche l’Azienda Agricola Terrini e la Cantina Vallana a Maggiora; a Baraggia, invece, Le Piane – di proprietà svizzera – e le Cantine Rogiotto; e per un po’ di sano esercizio fisico, se siete già vicini al Santuario, oltre questo grandioso edificio troverete i Poderi ai Valloni. Leggermente più distante, ma a non più di dieci minuti in macchina, l’Azienda Agricola Carlone Davide a Grignasco, l’Azienda Agricola Marcodini a Borgomanero, la Cascina Montalbano nella frazione di Montalbano, una tenuta particolarmente apprezzabile, le Cantine del Castello a Cureggio, gestite dalla famiglia Conti, e l’Antico Borgo dei Cavalli, la cui sala degustazioni merita una menzione speciale.
By Diana Zahuranec