Sintesi e design, ecco come Andrea Viberti ricostruisce le Langhe
- Scritto da Gabriele Pieroni
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- Pubblicato in La pancia del popolo
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Con quante linee posso descrivere una bottiglia di Barbera? E quante ne servono per disegnare una città di provincia? In quale forma geometrica posso iscrivere le colline della Langhe? E quante intersezioni si creano tra i castelli del Monferrato, le torri dell'Alta Langa e i manieri settecenteschi del Roero?
Tutte domande che, in qualche modo, Andrea Viberti deve essersi posto. Almeno da quando ha cominciato a tracciare – seguendo una filosofia minimalista e «lineare», appunto - le sue «postcards», cartoline da Alba e dintorni, che raccoglie nel progetto Illustriamolalba.
Con pochi tratti, pochi colori e molta creatività, questo designer di origini albesi, 30 anni e tradizioni che affondano nel vino (la famiglia produceva Dolcetto e Barbera a Madonna di Como), ha cominciato a descrivere l'Albese seguendone le caratteristiche peculiari, i simboli, i personaggi, la storia. Ma anche gli stereotipi e le idiosincrasie tipiche di un territorio che è «capitale delle Langhe», certo, ma pur sempre una realtà provinciale, leggermente defilata.
Da qualche anno, Andrea Viberti utilizza uno stile «schematico, fuori dagli schemi», come lo definisce lui stesso. Un tratto profondamente internazionale e contemporaneo che descrive soggetti molto tradizionali: il Palio di Alba, il Trifolao, il giocatore di Palla Pugno, la Nocciola Tonda e Gentile delle Langhe, per fare qualche esempio. E proprio perché tradizionali, a volte, questi soggetti finiscono con l'essere descritti sempre nello stesso modo, con le medesime espressioni e la medesima riverenza, cosa che ad Andrea non interessava: «Ho voluto uscire dalla metodologia narrativa che, da sempre, caratterizza i simboli dell'Albese», racconta. «Volevo materializzare il quotidiano, ma farlo in modo nuovo, spiazzante, attraverso la grafica digitale, proponendo nuovi sguardi e nuove chiavi di lettura. L'ironia ad esempio, che sviscera alcuni comportamenti provinciali senza renderli ridicoli ma, al contrario, li smussa facendo percepire l'autenticità che ci sta dietro».
Così nascono, ad esempio, la descrizione della Tonda Gentile delle Langhe, il Cassadur («Cacciatore») e Pinot 'l Pitur, che ritrae il grande artista Pinot Gallizio, icona albese della pittura industriale e del situazionismo.
Ma Andrea, oltre al lato concettuale , esprime un'affezione estetica dei luoghi che ama: «Pochi posti mi ispirano simmetria e geometria come le Langhe», conclude, «una zona che sembra "progettata" per essere ritratta, anzi "metabolizzata e ricostruita" come scrivo nell'introduzione del mio blog».
Da oggi sarà possibile seguire il lavoro di Andrea Viberti su Wine Pass: Illustriamolalba, il suo blog, accoglierà le sue parole, i suoi disegni e i suoi sguardi non standardizzati.
Gabriele Pieroni
Scrive di cultura e cibo, meglio se cibo culturale o cultura edibile. Adora il Kebab (ebbene sì!) nella sue innumerevoli varianti. Per lui il vino è prima di tutto un alimento, e come tale deve essere beverino, fresco, piacevole e soprattutto, sano. Chi lo conosce sostiene che vorrebbe essere in grado di scrivere una Grande Narrazione. Per ora si accontenta di diventare un buon giornalista, un ottimo gourmet e un piacevole commensale. Per Wine Pass cura i contenuti del web e collabora alla stesura del Magazine cartaceo. Seguimi su Twitter: @gapieron
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