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Nuova Enoteca Regionale del Barolo, il coraggio di cambiare

La nuova Enoteca del Barolo - foto Wine Pass La nuova Enoteca del Barolo - foto Wine Pass

Complimenti davvero alla nuova Enoteca Regionale del Barolo, che ha avuto il coraggio di cambiare e diventare un luogo degno del Re dei vini, con standard estetici (e pratici) di livello internazionale.


Quando un complimento è meritato, bisogna esprimerlo con calore. Non si tratta di ruffianeria né compiacimento sornione, ma un segno di stima ed ammirazione per chi ha fatto qualcosa di buono e bello. Così l’Enoteca del Barolo, profondamente rinnovata, merita tutta la nostra attenzione e stima. Per il coraggio radicale con cui hanno deciso di trasformare i vecchi locali e per la capacità di renderli uno spazio funzionale, esteticamente piacevole , pronto ad accogliere il Re dei vini e i molteplici eventi di cui l’Enoteca si fa promotrice.

Tutto parte da una semplice constatazione. I locali dell’Enoteca, per come erano, dovevano essere adeguati. Gli spazi angusti, fissi, disagevoli e un po’ stantii dell’impostazione anni ’80 – che pure all’epoca erano percepiti come innovativi - sentivano il bisogno di un rinfrescata ed un ammodernamento nei confronti delle normative vigenti.

Si poteva agire in due modi. O conservare l’impostazione nostalgica e in qualche modo fascinosa dell’Enoteca originale, agendo con un restauro conservativo atto a tamponare la situazione; oppure cogliere l’occasione per un radicale, innovativo cambiamento. L’Enoteca e il suo presidente Federico Scarzello – che si è sporcato le mani andando lui stesso ad eseguire alcuni dei lavori di pulizia – hanno optato per il secondo.

Così, oggi, entrando nel “Tempio” del Barolo, i più avvezzi a questa visita potrebbero sentirsi spiazzati. Al posto dell’antica divisione degli spazi troveranno un unico, grande e luminoso locale ad accoglierli. Al posto delle sedute fisse, un poco ingombranti, alcuni tavoli esili ed eleganti, pronti ad essere rimossi per ogni necessità. Tutto su di un solo piano e tutto a portata di mano, con lunghe e sinuose stagere metalliche su cui i Barolo dei produttori aderenti (ben 195) sono finalmente disposti in orizzontale, andando a sanare la scomoda domanda: «Ma perché ponete le bottiglie di Barolo in verticale quando consigliate di conservarle coricate?».

E anche gli affezionati del servizio manuale dovranno farsene una ragione. L’Enoteca cambia sistema ed opta per i distributori automatici. Chiunque vorrà degustare, potrà acquistare una tessera ricaricabile con la quale recarsi alle Enomatic e scegliere il vino proposto.

Pigrizia degli addetti? Assolutamente il contrario: «Grazie al sistema automatico – continua Scarzello – si potrà liberare gli enotecari dal laborioso servizio per permettere loro di concentrarsi sulla didattica e sulla spiegazione del Barolo, vero cuore e funzione dell’Enoteca Regionale. Inoltre le macchine erogatrici permetteranno una cosa, mi pare, unica al mondo: 32 Barolo in degustazione, contemporaneamente, sempre disponibili in ogni giorno di apertura».

Un altro principio che guida la nuova Enoteca è la selezione delle degustazioni: solo Barolo in vendita, solo prodotti che possano essere apprezzati e acquistati poco dopo.

Un'ultima annotazione meritano i portabottiglie. Corrono su quasi tutte le pareti, ma solo ad altezza busto. Perché? Per rendere immediatamente visibile al visitatore le etichette e il prodotto, senza creare distinzioni e gerarchie: «La nuova Enoteca mette al centro il Barolo e i suoi produttori – conclude Scarzello».

All’interno della nuova Enoteca ci sarà anche una rappresentanza degli altri vini prodotti sul territorio di Barolo (Nascetta, Nebbiolo e Pelaverga ad esempio), Wi-Fi libero e la grande mappa di Enogea con tutti i cru del Re dei vini.


P.S.

L'Enoteca mantiene tutti i vecchi orari, ma cambia il giorno di chiusura: sarà il Mercoledì.

 

Last modified onTuesday, 01 April 2014 10:40
Gabriele Pieroni

Scrive di cultura e cibo, meglio se cibo culturale o cultura edibile. Adora il Kebab (ebbene sì!) nella sue innumerevoli varianti. Per lui il vino è prima di tutto un alimento, e come tale deve essere beverino, fresco, piacevole e soprattutto, sano. Chi lo conosce sostiene che vorrebbe essere in grado di scrivere una Grande Narrazione. Per ora si accontenta di diventare un buon giornalistaun ottimo gourmet e un piacevole commensale. Per Wine Pass cura i contenuti del web e collabora alla stesura del Magazine cartaceo. Seguimi su Twitter: @gapieron

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