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Eataly va in scena a Milano

Lo store italiano di Oscar Farinetti apre sulle ceneri del teatro Smeraldo. E tra la pasta e il tartufo ci sarà spazio anche per il cabaret e la poesia


Sul palco dello Smeraldo di Milano va in scena la cucina. E non si tratta di un nuovo spettacolo ideato da una compagnia teatrale che ricorre all’enogastronomia come ispirazione artistica, ma di Eataly che approda a Milano in Piazza XXV Aprile, prendendo il posto del celebre teatro milanese Smeraldo. 
 
Il secondo esercizio di Farinetti nel capoluogo lombardo (dopo quello di Piazza V Giornate) apre i battenti oggi. Sono dieci gli Eataly già presenti in Italia, nove a Tokyo e poi Istanbul, Dubai, Chicago e New York dove ha superato per visitatori il MoMa. A Milano, in futuro, ne aprirà un altro su tre piani presso Brian & Barry in piazza San Babila.
 
Eataly Milano sorge nella ex-sede del Teatro Smeraldo, inaugurato nel 1942 e di proprietà della famiglia Longoni. Lo Smeraldo che ha visto debuttare personaggi del calibro di Mina e Celentano ed è stato il simbolo degli anni d’oro del Varietà; sotto la direzione di Gianmario Longoni degli anni Ottanta conobbe una nuova fioritura con il musical statunitense. Sul suo palco si sono susseguiti artisti come Giorgio Gaber, Gino Bramieri e Ornella Vanoni e veri e propri miti internazionali come Bruce Springsteen, Bob Dylan, Ray Charles e Rudolf Nurejev.
 
In omaggio alla sede in cui sorge, Eataly Milano ospiterà una ricca programmazione di artisti celebri. La vetrina del gusto del patron Oscar Farinetti presenterà eventi e spettacoli completamente gratuiti per i clienti. Verranno organizzati recital, reading, spettacoli di cabaret e di danza.  
 
Nota positiva e decisamente innovativa di Eataly Milano è che verrà dato spazio a tutti i tipi di arte; sul palco, di forma semicircolare, ed affacciato sull’interno del negozio, potranno salire non solo artisti famosi. Sarà data infatti la possibilità di esibirsi anche ad artisti emergenti che potranno far conoscere la loro arte alla platea di ospiti “gourmet”. Il Teatro Smeraldo, senza dubbio uno dei monumenti della cultura meneghina, lascia quindi il posto al commercio di prodotti che hanno come mission il “chilometro zero” e la “cucina nostrana”, prodotti privi di additivi e di conservanti. Annulla le tribune per rimodellarsi negli spazi degli store che sono appositamente studiati come luoghi aperti, dove ci si possa sentire a proprio agio e sentirsi più partecipi della produzione.

Al secondo piano di Eataly Smeraldo c'è il ristorante di Alice, che si affaccia con un grande vetrata su Piazza XXV Aprile. Una location elegante ma nello stesso tempo semplice, dove design e cucina si incontrano nella persona dello Chef Viviana Varese. Un luogo centrale del locale è il Social table, un tavolo con dodici posti a sedere proprio davanti alla cucina a vista, dove gli ospiti verranno deliziati da abbinamenti cibo-vino a sorpresa condivisi con sconosciuti in pieno stile Eataly.
 
Tre piani di arredo in bianco e quindici punti di ristorazione in un unico edificio non sono pochi per dare voce alla filosofia del patron torinese Oscar Farinetti che ama il cibo ma non solo le materie prime in sé. Farinetti è appassionato della storia, delle tradizioni, delle donne e degli uomini che producono quei prodotti e non si accontenta del “cibo piatto”, ma di quello che parla e si esprime, del cibo vivo. Nella fibra dei prodotti di Eataly, infatti, non c’è riflesso solo il nome del contadino e dell’allevatore, ma c’è anche il campo di gioco dei bambini che nel luogo di produzione della materia prima giocano e vivono. Nei prodotti proposti in Piazza XXV Aprile ci deve essere il sole della terra e la pioggia che nutre quei prati. Perché il “buon cibo” avvicina le persone, creando comunione tra i diversi strati sociali  e la convivialità dà la misura del tempo speso (bene) insieme alle persone amate.
Last modified onFriday, 21 March 2014 11:51
Barbara Giglioli

Sono per i vini rossi, ma amo il Moscato d'Asti. Il rosé è femminile ma non fa per me. Amo i colori decisi e i sapori intensi. La corposità del vino rosso mi conquista. Studio alla scuola di giornalismo a Milano. Collaboro con il Giornale e con Voci di Milano de La Stampa. Scrivo di musica su Note Spillate. Ho un blog enogastronomico: Le Ricette di Bobo. Bere un buon vino con un sottofondo musicale appropriato è per me l'apoteosi.

Website: lericettedibobo.blogspot.it
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